Nella settima notte del settimo mese dell’anno, tutti i desideri si possono avverare (ノ´ヮ´)ノ*:・゚✧

Luglio è il custode di una delle festa più sentite in Giappone: Tanabata, ossia ‘la settima notte’.
Tutti i “cosa-come-perché” su questa festività li trovate nei post della pagina Facebook (scorrete), qui il GattoneCiccione vi parlerà invece della leggenda che dà origine al tutto (◕‿-)

Orihime e Hikoboshi

Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (la Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dèi ed imperatore del Cielo: Tentei. La figlia Orihime (la stella Vega) passava le giornate a tessere stoffe e vestiti regali per le divinità. Lavorava di giorno e di notte senza avere mai un attimo di tregua, maneggiava con rapidità e destrezza il suo fuso e realizzava abiti sempre più belli.

Giunta all’età adulta il padre, dato che alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (la stella Altair) la cui attività consisteva nel far pascolare i buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.

Un amore inaspettato

Essendo un matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi soltanto il giorno delle nozze; poco male però perchè finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro.
Furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano che dimenticarono completamente i loro doveri, il loro lavoro e gli altri dèi. La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.
Così la mandria di buoi finì per essere abbandonata e agli dèi cominciarono a mancare gli abiti.

La lezione del re

A questo punto Tentei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini (che ormai erano diventati inseparabili) avrebbero dovuto vivere le loro vite l’uno senza l’altro.
Per evitare che i due si incontrassero, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, il sovrano fece portare il ragazzo e la ragazza sulle sponde opposte del fiume Celeste, rendendolo inoltre impetuoso e privo di ponti, quindi impossibile da attraversare.
Il risultato non fu però quello sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, tra lacrime e sospiri, non cuciva più i vestiti agli dèi.

Un finale tristemente dolce

Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, emise tale sentenza:
“Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo, rimarrete divisi dal Fiume Celeste per un anno intero, però vi sarà consentito di incontrarvi una volta: nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”

A queste parole i due giovani innamorati ripresero a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare.
Da allora, uno stormo di gazze giunge ogni anno, ed esse creano con le loro ali un ponte cosicché Orihime possa attraversare il Fiume e riabbracciare finalmente il suo tanto amato Hikoboshi.

 

Le stelle in cielo splendono felici, il settimo giorno del settimo mese è finalmente arrivato.
I bambini innocenti portano in mano stelle cadenti, La via lattea non è più d’intralcio.
I tronchi di bambù sopportano fieri il peso dei desideri, Orihime e Hikoboshi si sono infine incontrati ~♪

 

May stardust lead you~