Il Giappone è un paese profondamente legato alla natura che fa spesso ricorso al simbolismo. Oggi vediamo come l’unione di questi due aspetti sfoci nell’Hanakotoba { 花言葉 } il linguaggio dei fiori ✿

Ecco un elenco dei fiori tradizionalmente più apprezzati, ma mi raccomando di arrivare fino alla fine dell’articolo, perchè vi aspetta un….

(╯✿◕(ェ)◕)╯゚・:,。゚・:,。★゚・:,。゚・:,。☆ Q U I Z !

 

Ajisai { あじさい } ~ Ortensia

あじさい

Oggi l’ortensia è il simbolo della stagione delle piogge e si può trovare ovunque, sia nei parchi e nei giardini, sia come motivo ricorrente per i kimono estivi, ma non è sempre stato così: un tempo era poco apprezzata dai samurai per via dei suoi fiori mutevoli. Questa pianta ha infatti la particolarità di cambiare il colore dei fiori a seconda della durezza dell’acqua e del PH del suolo. Quindi, se si doveva scegliere cosa piantare in cortile, si prediligeva per esempio l’iris, con le sue lunghe foglie simili a katane, piuttosto che un fiore poco affidabile quale l’ortensia.
Tuttavia con il finire del dominio feudale quello che prima era sembrato un simbolo d’infedeltà riacquistò valore e popolarità, ed iniziò ad essere piantata anche nei luoghi sacri.

L’ortensia viene menzionata in una poesia del Man’yōshū, a testimonianza di quanto siano antiche la coltivazione e l’ammirazione per questa pianta. Nella poesia, l’autore augura alla persona amata che possa prosperare e vivere a lungo, tanto quanto sono abbondanti e rigogliose le fioriture delle ortensie.

✿ CURIOSITA’ ✿ con l’ortensia si può fare un thè dolce: l’Ama-cha! Questo viene anche utilizzato durante la celebrazione dell’hana-matsuri per bagnare piccole statuette di Buddha, a similitudine della pioggia dolce che scese dal cielo quando Buddha nacque.

 

Hagi { 萩 } ~ Lespedeza

萩

Con il termine “lespedeza” si indica un genere di piante leguminose di cui esistono circa 40 specie, che si distinguono per la forma delle foglie (tondeggiante o a punta), per la grandezza dei fiori, o per gli steli (piangenti o meno). Quella che interessa a noi è la lespedeza nativa del Sol Levante, chiamata comunemente trifoglio giapponese, perché le foglie si dispongono a gruppi di tre.

Quando i colori brillanti dell’estate iniziano ad affievolirsi, ecco che sbocciano modesti i fiori autunnali. Il più tipico fiore autunnale giapponese è l’hagi, presente spesso nella letteratura sin dai tempi antichi. E’ molto comune nelle campagne, dove nasce anche allo stato selvatico.

✿ CURIOSITA’ ✿ In passato i semi erano utilizzati come alimento e le foglie come surrogati del thé.

 

Hasu { 蓮 } ~ Loto

蓮

Il loto è un fiore importante per la religione buddhista: galleggia apparentemente sull’acqua degli stagni, mentre in realtà ha un lunghissimo stelo che affonda le sue radici sul fondo. Il fatto di essere in grado di sbocciare in tutta la sua bellezza nonostante nasca dal fango, ha un forte valore spirituale. Simboleggia la rinascita e la purezza in un mondo contaminato dalla violenza, ma anche l’unione del cielo e della terra per via del suo lungo stelo.

Il loto è una pianta infestante, ma che… si può mangiare. I petali, i semi, le foglie giovani e i rizomi sono tutti commestibili. In particolare i rizomi in giapponese si chiamano renkon e si consumano fritti o come condimento per la zuppa.

✿ CURIOSITA’ ✿ in caso di necessità con le grandi e forti foglie del loto si può fare un ombrello. Ci ho provato personalmente al Lago Superiore (Mantova), e funziona ★~(◠‿◕✿)

 

Higanbana { 彼岸花 } ~ Lycoris radiata

彼岸花

La Lycoris radiata è un fiore della famiglia delle Amarillidaceae, in inglese si chiama “Spider lily”.

Su questi fiori molto particolari ha sempre aleggiato un alone di mistero. Fioriscono in autunno (/Higanbana/ significa fiore dell’equinozio) spesso in risposta a forti piogge, e durante i festeggiamenti dello Shubun no Hi se ne stanno lì, con il loro rosso carico, vicino alle tombe dei defunti.
Vengono anche chiamati fiori dei morti o fiori fantasma.
Si pensa facciano da collegamento con l’aldilà e che guidino i morti durante la reincarnazione.

I bulbi sono velenosi perciò nei tempi antichi, quando i morti non venivano cremati, si piantavano questi fiori sopra le tombe cosicché gli animali selvatici non le rovinassero cercando le carcasse.

L’Higanbana simboleggia:
le memorie perdute
la separazione
gli addii

Ed è per questo che si pensa che quando due persone si incontrano per l’ultima volta, da qualche parte fiorisca un higanbana.

Caratteristica peculiare di questa pianta è che il fiore e le foglie non si incontrano mai: il fiore nasce direttamente da un lungo gambo che spunta fuori dal terreno, ed è soltanto quando appassisce che arrivano le foglie. Queste ultime, a loro volta, ingialliscono e si seccano prima della fioritura.

✿ LEGGENDA ✿ Manju e Saka erano due elfi guardiani del fiore Higanbana. Manju era il guardiano dei petali e Saka la guardiana delle foglie. Tuttavia, i due si innamorarono e decisero di abbandonare le loro postazioni di guardia, scatenando l’ira degli dei. Amaterasu, esasperata dalla loro volubilità ed ostinazione, scagliò su di loro una maledizione: da quel giorno i fiori di Manju non avrebbero più incontrato le foglie di Saka.
Quando i due amanti si ritrovarono dopo la morte nel regno dei defunti, essi fecero la solenne promessa di incontrarsi di nuovo dopo la loro incarnazione. Ma il potere di Amaterasu è ancora oggi più forte di loro.

 

Iris { 菖蒲 }

菖蒲

L’iris è simbolo di buone notizie e lealtà. Sin dall’epoca dei samurai si pensa che sia una pianta adatta ai bambini, i quali erano incoraggiati a giocare con le foglie come fossero delle spade.

✿ CURIOSITA’ ✿ è tradizione, durante il Kodomo no Hi, far fare ai bambini il bagno all’iris: si mettono nell’acqua foglie e radici bollite della pianta, così da scacciare la malasorte e le malattie. Le piante vengono anche appese in casa e sulle porte per favorire lo spirito guerriero del bimbo. Oggi non ci sono più i samurai, ma avere un bel carattere tenace e limpido non guasta di certo ★~(◡‿◡✿)

 

Kiku { 菊 } ~ Crisantemo

菊

Il crisantemo è il simbolo della famiglia imperiale, e di conseguenza del Giappone: lo si trova sul passaporto, su alcune monete e sulle porte delle ambasciate all’estero. Ogni anno l’Imperatore, in occasione della fioritura, offre un importante ricevimento presso i Giardini Imperiali.
Il fiore imperiale è giallo, ha 16 petali in prima fila e altri 16 disposti in seconda fila, di cui si scorgono solo le estremità. I fiori rappresentati sui kimono o sulle pitture hanno sempre un numero diverso di petali in segno di rispetto.

Perchè il crisantemo è il simbolo dell’imperatore? Leggi l’articolo sulla famiglia imperiale

Il crisantemo è stato importato dalla Cina durante l’epoca Nara, come pianta medicinale. Gli sono infatti attribuite virtù curative, in quanto la pianta fiorisce in inverno e ha la capacità di sopravvivere anche in luoghi aridi, resistendo al gelo senza perdere i petali anche quando questi appassiscono. Gli infusi di fiori, foglie e steli di crisantemo e la rugiada che nottetempo si raccoglie sulle corolle erano usati nella medicina cinese per preparare elisir di lunga vita. Nel Sol Levante invece la sua linfa, associata al ringiovanimento ed alla longevità, veniva strofinata sulla pelle durante il “Giorno del Crisantemo” nella speranza di preservarne la giovinezza.

Esistono letteralmente 200.000 tipi diversi di crisantemo: piccoli, enormi, col fiore simile a margherite o a sfera, con i petali stesi, arricciati, filiformi… in Giappone si trovano 350 specie.

✿ CURIOSITA’ ✿ la fioritura considerata più bella si ha quando ci sono tre fiori disposti a triangolo: quello più alto dovrebbe stare dietro, ad indicare il paradiso, mentre gli altri due simboleggiano l’umanità (a destra) e la Terra (a sinistra).

 

Yamato Nadeshiko { 大和撫子 } ~ garofano giapponese

A Wish of ‘Nadeshiko’

Il Nadeshiko corrisponde al Dianthus superbus, noto più comunemente come garofanino frangiato. Nella letteratura del periodo Heian, era anche chiamato /tokonatsu/ { 常夏 }, ossia “estate eterna”.

✿ CURIOSITA’ ✿ il termine Yamato Nadeshiko si usa anche per descrivere la donna giapponese ideale, bella ma risoluta, paragonata ai delicati fiori del garofano.

 

Sakura { 桜 } ~ Fiori di Ciliegio

桜

La fioritura del ciliegio rappresenta uno degli eventi più importanti della primavera sin dall’epoca Heian. I sakura che danzano al vento e cadono leggeri come neve sono infatti i protagonisti indiscussi dell’Hanami. La brevità della fioritura e la delicatezza dei fiori sono associate alla precarietà e alla meraviglia della vita, rispecchiando appieno il concetto giapponese del Mono no aware { 物の哀れ }, e del riconoscere la vita in ogni respiro.

In Giappone ci sono più di 200 varietà di ciliegi, i fiori possono essere rosa o bianchi, ma ciò che li distingue maggiormente è la quasi totale incapacità di fare frutti. Tanti fiori in primavera e poche ciliegie in estate, insomma.

花は桜木人は武士
tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero
(come il fiore più bello è il sakura, così tra tutti gli uomini il migliore è il guerriero, poiché esso, seguendo l’esempio del fiore, cresce meraviglioso e cade con dignità)

I samurai si sono sempre immedesimatati nei fiori di ciliegio. Perchè?

La vita è meravigliosa e preziosa, ma basta una folata di vento perché si disperda. I fiori del ciliegio sono proprio così, belli quanto fragili: basta un temporale inatteso (come una battaglia improvvisa) per farli cadere a terra. Petali e sangue, gioia e inquietudine, delicatezza e violenza, poesia e guerra.

Un sakura non trova compimento nel finir di sbocciare, ma oltre, nel suo calarsi candidamente a terra. Guardando quei meravigliosi fiori consapevoli della propria fragilità, i samurai entravano in una sorte di “contemplazione serena della fine” arrivando a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l’unica maniera onorevole di andarsene.
La guerra diventava quindi una estrema sfida a se stessi, per verificare di saper controllare o meno le preoccupazioni e misurare la propria stabilità interiore. Essi si sforzavano di vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, seguendo il tranquillo esempio dei sakura.

In campo militare questa pratica ascetica è rimasta in piedi sino alla Seconda Guerra Mondiale: i fiori di ciliegio sono stati utilizzati per motivare ed infondere spirito patriottico giapponese ai combattenti, pronti a “disperdersi come miriadi di petali al vento”. Spesso i kamikaze, consci che avrebbero potuto essere chiamati a compiere l’estremo sacrificio in qualsiasi momento, portavano con sé dei rami di ciliegio o ne dipingevano i petali su un lato dell’aereo.

✿ CURIOSITA’ ✿ si dice che le dichiarazioni d’amore fatte sotto i rami di ciliegio avranno sempre fortuna.

✿ LEGGENDA ✿ in principio i fiori erano bianchi. Poi, un imperatore decise che i corpi dei valorosi samurai fossero seppelliti sotto i rami dei ciliegi. Fu così che gli alberi, nutrendosi del sangue dei nobili samurai, assunsero una delicata sfumatura rosata.

 

Tsubaki { 椿 } ~ Camelia

椿

La camelia, o rosa del Giappone, è un fiore profondamente associato alla primavera, tanto che il kanji che la definisce è una combinazione di 木 (albero) e 春 (primavera).

I samurai consideravano la camelia portatrice di sventura, a causa della sua caratteristica di non sfiorire petalo per petalo, ma di far cadere dall’albero il fiore intero. Questo atto era associato ad una testa decapitata, in battaglia o per seppuku. Alla fine però la bellezza di questa pianta ebbe il sopravvento, e durante l’era Edo divenne popolarissima nei giardini più illustri.

La camelia simboleggia:
l’attesa
✿ la grazia
✿ la purezza
✿ l’amore eterno

✿ LEGGENDA ✿ la camelia proviene dall’isola Honshu, la più grande del Giappone e luogo sacro per la dea del sole Amaterasu. Il dio del vento, Susanoo, per liberare il mondo dal malvagio serpente a otto teste che ogni anno esigeva in sacrificio la più bella fanciulla del villaggio, si recò nell’oltretomba. Lì forgiò una spada, all’interno della quale era imprigionato un raggio di sole, e con questa trafisse il terribile serpente. Sconfitto il mostro, Susanoo poggiò la spada insanguinata a terra. In quel punto l’erba si tinse del rosso del sangue e crebbe un arbusto dalle foglie lucidissime e dai fiori bianchi striati di rosso. Questi fiori non perdevano i petali, ma cadevano integri dalla pianta, come le giovani vite interrotte prematuramente dal mostro.

 

Ume { 梅 } ~ Fiori di Pruno

うめ

Nella tradizione giapponese, il fiore di pruno (ume – うめ) è un simbolo molto amato: rappresenta la rinascita e simboleggia la forza e la speranza, in quanto fiorisce nei mesi freddi, spesso quando la terra è ancora ricoperta di neve. E’ quindi un simbolo di tenacia e fortuna perché, nonostante il cattivo tempo, supera le avversità e riesce a sbocciare.

Il termine Ume 梅 si riferisce ai fiori del Prunus mume, detto anche prugna selvatica giapponese. I fiori possono variare dal bianco al rosa acceso.

✿ CURIOSITA’ ✿ il frutto del Prunus mume viene seccato e salato per creare gli umeboshi { 梅干 } oppure fatto macerare in alcool per ottenere il liquore umeshu { 梅酒 }.

 

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e ora…. (✿´꒳`)ノ facciamo il test!


 

Il fiore perfetto è una cosa rara.
Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
L’ultimo samurai ~ Katsumoto

 

Crediti ~ immagini del test: principale 海島千本 ✿ glicine 日下コウ@お仕事募集中 ✿ peonia Zhang Xiaobai ✿ pruno nyoronyoro ✿ crisantemo Fei ✿ fior di loto Cloubleasagao e ortensia Hitenkei ✿

Crediti immagini ~ immagine originale di condivisione di 小花雪★5月着手~お仕事募集 ✿ in evidenza Minami ✿ per tutte le altre, come al solito, basta cliccare sulla pic e si verrà re-indirizzati alla fonte

Crediti testi ~ Iro 色 ~ I colori del GiapponeWikimonoNippon.comTradurre il GiapponeCulturagiapponese.itJapan behind the scenesGiardinaggioOrdine FuturoTokyo mélange ✿ Wikipedia per Hanakotoba, Pruno giapponese, Sakura e Campanella giapponese